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Il Terrario

Il terrario rappresenta la casa per i nostri serpenti; sarà quindi nostro compito cercare di renderlo quanto più adatto alla loro vita in cattività e da questo dipenderà gran parte del successo allevativo e riproduttivo.
In virtù di questa considerazione si dovrà allestire un terrario specifico per le caratteristiche di ogni serpente, sia per le condizioni legate alla biologia dell'animale (temperatura, umidità, ecc.) sia per le abitudini intrinseche della specie allevata (bentonica, terricola o arboricola).


I MATERIALI

Fino a qualche anno fa, l'unico materiale usato per la costruzione dei terrari era il legno, il solo lato in vetro era quello anteriore. In seguito si usarono sempre di più i terrari interamente costruiti in vetro ed attualmente stanno prendendo piede tra gli allevatori, terrari costruiti in resine plastiche.
Vediamo pregi e difetti di ognuno di essi e quale è più indicato per i serpenti che vogliamo allevare.
terrari in legno sono diffusissimi tra coloro che oltre ad allevare serpenti, sono abili anche nel "fai da te". Il legno, infatti, si presta tantissimo a lavorazioni artigianali sia in fase di realizzazione sia per eventuali modifiche, una volta ultimato il lavoro. Presso i "brico center", sparsi ormai in tutto il territorio, è possibile farsi tagliare a misura le parti che compongono la struttura del telaio. Si assemblano le parti che compongono la "scatola" e man mano s'inseriscono le aperture per l'areazione, le guide per lo scorrimento dei vetri e tutte le predisposizioni per il passaggio dei fili elettrici. Particolare cura andrà riservata al fissaggio delle pareti tra loro, non ci dovranno essere chiodi o viti sporgenti che possono creare ruggine e ferire l'animale. 
Di regola prima s'incollano le fasce laterali alla base con della colla vinilica e successivamente si fissano definitivamente con le apposite viti a legno con la testa a scomparsa. Dopo si passa al fissaggio della parete posteriore, avendo cura che tutta la superficie aderisca alle altre parti già fissate. Alla fine si fissa il coperchio e le guide di scorrimento del vetro anteriore. 
Non bisogna aver fretta nella costruzione di questo tipo di terrario, in quanto ogni singola fase necessita del tempo minimo di fissaggio della colla e di evaporazione dei solventi. Le guide di scorrimento del vetro anteriore si realizzano con dei profilati in alluminio anodizzato o in plastica, in vendita nei già menzionati "brico center", e anche presso ditte specializzate di prodotti per la terrariofilia. Esse possono essere a doppio binario per il vetro anteriore diviso in due oppure a binario singolo per il vetro unico che si sfila lateralmente.
Una volta montata la struttura, vanno sigillate tutte le giunzioni con del silicone, per evitare pericolose trafilature. Se abbiamo usato del legno con del rivestimento melaminico, ci possiamo dedicare alle rifiniture, se invece abbiamo usato del legno non rivestito dobbiamo impermeabilizzare il tutto con una verniciatura che crei una pellicola isolante sulla superficie del legno. Si può usare il comune Flatting marino oppure delle apposite vernici a base di gomma liquida che una volta asciugate formeranno uno strato idrorepellente. 
Nonostante i nostri sforzi per isolare dall'acqua il legno, con il passar del tempo questo potrebbe gonfiarsi e rovinarsi sensibilmente. Essendo l'umidità il nemico numero uno di questo tipo di terrari, dedicheremo loro solo una ambientazione secca.
Ottimo comunque per i Colubridi ed altri serpenti che non necessitano di periodiche nebulizzazioni.
terrari in vetro in linea di massima si acquistano già pronti e quindi ci si deve accontentare delle dimensioni e delle forme standardizzate dai vari costruttori. Solo pochi acquariofili ormai convertiti alla terrariofilia si cimentano in costruzioni di terrari in vetro o alla riconversione di vecchi acquari ormai inutilizzati. A tal proposito segnaliamo che nelle riviste di settore, inglesi ed americane, vengono pubblicizzate diverse aziende che producono e vendono dei coperchi a rete e dei coperchi con le plance per l'illuminazione, proprio per riadattare i vecchi acquari; evidente segno di trasformazione e crescita del nostro settore.
I lati negativi di questi terrari sono la fragilità, il peso sostenuto, lo scarso isolamento termico e la difficoltà di lavorazione per il passaggio dei cavi, il fissaggio delle lampade, ecc.
Il lato positivo è che sono assolutamente impermeabili, quindi adatti ad ospitare serpenti che necessitano di tassi di umidità elevati. Possono ospitare senza problemi piante vive e cascate artificiali.
terrari in resina e in vari materiali plastici, sono l'ultimo grido della moda proveniente dagli Stati Uniti. 
Sembrerebbero indistruttibili, facili da pulire, impilabili e componibili tra loro nelle varie dimensioni e tipologie. I migliori prevedono già l'alloggiamento per la lampada riscaldante e l'impianto di illuminazione. Chi vuole risparmiare un po' e si rivolge a produttori meno cari e meno altisonanti, non troverà eccessive difficoltà nel creare da solo i fori per i vari passaggi ed ancoraggi.
A parte il prezzo ancora abbastanza alto, non sembra ci siano particolari controindicazioni; anzi per la facilità di pulizia e la perfetta lavabilità sono da consigliare a quelle strutture che ospitano anche animali in cura e da quarantenare.


LE DIMENSIONI

I serpenti, in natura, spesso vivono in spazi stretti ed angusti, ciononostante in cattività si dovrebbe poter garantire loro una situazione "abitativa" sufficientemente dignitosa. A tal proposito le dimensioni del terrario dovrebbero essere tali da consentire all'animale di distendersi completamente e di spostarsi a piacimento nella zona che in quel momento preferisce. Non dimentichiamo poi che di regola i serpenti sono abbastanza pigri e che se collocati in terrari di piccole dimensioni, possono andare incontro a non infrequenti patologie dovute alla costipazione intestinale. 
Un terrario abbastanza grande ci consentirà poi di creare all'interno dello stesso delle zone a temperatura differenziata e di poter inserire vari nascondigli, indispensabili per la tranquillità del serpente allevato.


LE FORME

Se la nostra scelta cadrà su un terrario commerciale, non abbiamo molto da scegliere e dobbiamo, giocoforza, attenerci a delle forme abbastanza standardizzate. Se viceversa vogliamo costruirci da soli il nostro o i nostri terrari, solo la fantasia potrà porci dei limiti; potremmo adattare il nuovo terrario allo spazio che abbiamo a disposizione o costruirlo in modo che ben si adatti all'architettura ed allo stile della stanza che lo ospiterà. 
Chi non può permettersi una "snake-room", ossia una stanza dedicata al solo allevamento dei serpenti, può trovare il giusto compromesso estetico inserendo il terrario in una stanza o in un salone della propria casa, senza stravolgerne l'impatto visivo e senza inimicarsi il resto della famiglia. Negli USA sono arrivati a delle situazioni abbastanza paradossali ed a volte anche di dubbio gusto, ma ormai anche in Italia sono sorte delle ditte che costruiscono terrari "in stile", che ben si inseriscono nell'arredamento della casa.
Il riadattare vecchie librerie e mobili vari, può essere fatto, facendo però molta attenzione all'isolamento del legno ed alla corretta circolazione dell'aria. Andranno evitate situazioni troppo complesse e con forme molto irregolari che risulterebbero troppo difficili da pulire e da gestire.


ORIZZONTALE O VERTICALE?

Come detto nell'introduzione dovremmo, per quanto possibile, adattare il terrario alle caratteristiche degli animali che vogliamo allevare; quindi dovremmo prediligere un terrario a sviluppo verticale se vogliamo inserirvi dei serpenti arboricoli o semi-arboricoli. Questa forma ci consentirà di inserire all'interno uno o più rami per favorire l'arrampicarsi del serpente abituato a trascorrere in alto, tra i rami, la sua attività. Sempre in alto, questo tipo di terrario, ci consentirà di collocare una fonte di calore; un serpente che in natura vive sugli alberi è abituato a ricevere il calore dall'alto e ben poco beneficio trarrebbe da una fonte di calore che viene dal basso.
Per serpenti terricoli o addirittura bentonici, il terrario ideale sarà a sviluppo orizzontale, sfruttando quanta più superficie sia possibile nella parte bassa del terrario stesso.
Questo tipo di conformazione, si presta anche a sovrapporre due o più teche delle stesse dimensioni.


LA CHIUSURA

I serpenti sono dei veri assi della fuga, quando sono piccoli riescono ad infilarsi in buchi e fessure che al nostro superficiale giudizio sarebbero assolutamente insufficienti al loro passaggio. Quando invece crescono sviluppano una tale forza che riescono a spostare anche vetri pesantissimi facendo leva con parte del loro corpo. Le problematiche della fuga sono tantissime; la perdita dell'animale che spostandosi può infilarsi in anfratti che lo renderebbero introvabile, con conseguente possibile morte dell'animale. Se la fuga poi avviene all'esterno cominciano i guai veri, con problemi di ordine pubblico, di possibili diffide e alterazioni dei rapporti di buon vicinato. Inoltre può capitare che i serpenti che scappano e poi vengono ritrovati, presentino sul corpo tagli ed abrasioni dovute appunto alla fuga.
Dovremmo quindi aver sempre cura che il vetro o i vetri frontali abbiano i bordi sempre ben molati e mai neanche lievemente scheggiati. Avendo la possibilità di scegliere, è preferibile avere due vetri scorrevoli orizzontalmente al posto di uno solo; con due vetri possiamo aprire a piacimento la parte che vogliamo per le periodiche operazioni di pulizia e manutenzione, la cosa risulterà particolarmente utile in caso di serpenti nervosi e mordaci.
Sono in vendita delle ottime chiusure per i vetri scorrevoli, con o senza serratura.


LA VENTILAZIONE

Il microclima del terrario è un importantissimo e allo stesso tempo delicatissimo fattore nell'allevamento dei serpenti; difatti in un ambiente relativamente piccolo, l'elevata temperatura gioca un ruolo decisivo, e solo un corretto ricircolo dell'aria può prevenire l'insorgere di numerose problematiche.
Il caldo, è risaputo, amplifica e facilita la diffusione di alcune patologie, se poi uniamo un tasso di umidità elevato, i problemi aumentano in modo esponenziale. Muffe e batteri trovano in un ambiente del genere un "terreno di coltura" formidabile !
Nel terrario l'aria non deve essere mai stagnante e la condensa che si forma sui vetri, a seguito di una nebulizzazione, deve scomparire nel giro di pochi minuti. Se questo non avviene, il nostro terrario è scarsamente areato e quindi dovremmo sicuramente cambiare qualcosa.
La disposizione delle griglie o delle bocchette di areazione, andrà fatta in modo che le stesse non debbono trovarsi mai in corrispondenza tra loro, anzi devono essere collocate in modo asimmetrico.
L'aria calda tende a salire e quindi da un lato le bocchette saranno in basso e nel lato opposto invece saranno in alto, in modo da far defluire all'esterno l'aria calda e ricca di umidità che si solleva nel terrario.
Nel caso affianchiamo due o più terrari, controlliamo che le bocchette non vengano occluse dalla parete del terrario attiguo.
Le dimensioni delle griglie e i fori delle bocchette debbono essere tali da non consentire la fuga dei serpenti ospitati all'interno del terrario.


IL RISCALDAMENTO

I serpenti sono animali "ectotermici", ossia la loro temperatura corporea dipende direttamente dalla temperatura che si trova all'esterno del loro corpo, quindi nell'ambiente in cui essi si trovano.
Dobbiamo essere noi quindi ad indurre artificialmente, nel terrario, una temperatura che sia quella giusta per il tipo di serpente che vogliamo allevare.
Le tecniche che si possono adottare sono varie:
tappetini riscaldanti sono delle sottili pellicole in materiale plastico, accoppiate tra loro, che contengono all'interno una resistenza elettrica. Vanno posizionati in una porzione del fondo del terrario e posti in modo che il serpente non ci possa mai venire a diretto contatto. Nonostante il modesto wattaggio, vanno sempre controllati da un termostato, onde evitare indesiderati innalzamenti della temperatura. Sono commercializzati in varie misure ed in varie potenze, sceglieremo la misura che coprirà solo una parte del fondo del terrario, affinché si realizzino nel terrario stesso delle zone con diverso gradiente termico. Sarà il serpente a scegliere se mettersi nella zona calda o in quella più fresca. Alcuni allevatori sconsigliano questo tipo di riscaldamento dal basso, in quanto considerato innaturale; è comunque vero che questa tecnica di riscaldamento impigrisce un po' i serpenti che stazionano troppo soventemente nella zona calda. Assolutamente da sconsigliare qualora nel terrario ci sia un femmina in gravidanza, infatti un calore a contatto con la zona ventrale può portare ad una crescita anomala dell'embrione ed a volte alla sua stessa morte.
Le rocce riscaldanti sono delle ricostruzioni in resina di frammenti di roccia, anch'esse contenenti all'interno un dispositivo riscaldante. Possono costituire un elemento di arredo all'interno del terrario, ma hanno scarso potere riscaldante e comunque troppo localizzato in un solo punto. Stesse controindicazioni dei tappetini riscaldanti.
pannelli riscaldanti da soffitto, ancora poco diffusi in Italia, si applicano sulla parte alta del terrario.
cavetti riscaldanti sono usatissimi in terrariofilia come in acquariofilia. Sono dei cavetti che contengono una resistenza e terminano direttamente con una normalissima spina. La tentazione di inserire direttamente la spina è fortissima, ma anche in questo caso un termostato in serie al circuito ci consentirà di gestire al meglio la temperatura ed in assoluta tranquillità. Come nei tappetini riscaldanti, la lunghezza e le dimensioni sono direttamente correlate alle potenza. 
Un ottimo sistema per ottimizzare l'utilizzo dei cavetti è quello di inserirli in lastre di materiale plastico "multionda"; le lamelle che compongono la struttura di queste lastre offrono uno straordinario effetto radiante e così possiamo realizzare una superficie riscaldante perfetta con una minima spesa.
Le lampade rosse a raggi infrarossi, sono quelle comunemente usate anche in aviocultura, sviluppano un calore "caldo" e sono indicate per terrari di grosse dimensioni. Le lampade vanno collocate in alto e vanno protette da una gabbia in rete, atta a prevenire accidentali contatti con l'animale, che viene irresistibilmente attratto da questa fonte di calore.
Queste lampade hanno il difetto di avere sia un peso che un costo abbastanza elevato.
Le lampade spot, sono dei normali faretti con filamento al tungsteno. Si collocano in alto e si direzionano in un punto del terrario ben preciso, dove si creerà una zona di basking, ossia una zona molto calda dove il serpente si posiziona, ad esempio per facilitare la digestione. Se controllate da un termostato queste lampade hanno vita molto breve, normalmente in questi casi si usa un timer.
Lo svantaggio principale nell'utilizzo di questa forma di riscaldamento è che con l'emissione di luce, si altera il normale fotoperiodo.
Le lampade in ceramica, sono in assoluto le migliori, costano abbastanza, ma durano diversi anni. Non emettono nessun tipo di luce quindi possono essere usate nell'arco completo della giornata, senza alterazioni del fotoperiodo. Sviluppano una notevole temperatura quindi l'isolamento con una gabbia sarà assolutamente necessario. L'unica avvertenza è quella che, seccando molto l'aria, se il serpente presente in un terrario riscaldato in questo modo necessita di un tasso di umidità elevato, si dovrà provvedere ad un incremento delle nebulizzazioni. Sono facilmente reperibili in commercio nelle potenze di 60, 100, 150 e 250 watt.
Il termostato si rende assolutamente indispensabile per controllare la temperatura all'interno del terrario; in terrari di grandi dimensioni e che richiedono temperature costanti si possono usare i termostati da abitazione, sono sicuramente i più economici, ma non sono mai precisissimi (attenzione all'isolamento elettrico). I termostati a bulbo in vetro rappresentano una soluzione economica, ma vanno ancorati saldamente oppure nascosti per evitare pericolose rotture dell'ampolla, e sicuramente la precisione non è la loro caratteristica migliore.
I più precisi in assoluto sono i termostati elettronici, consentono regolazioni precisissime con variazioni sulla scala di 0,5 C°. Si trovano in commercio di vari tipi e per varie necessità, con regolazione della temperatura ad impulsi, con controllo proporzionale, con regolazione giorno-notte, specifici per tappetini riscaldanti, ecc.. Essi sono composti da un contenitore in plastica che contiene il circuito elettronico di controllo e da tre cavetti di collegamento: al primo si inserisce il dispositivo di riscaldamento adottato, al secondo la tensione di rete prelevata dalla presa ed il terzo è la sonda che andrà collocata all'interno del terrario nel punto che vogliamo monitorare.
thermotimer elettronici consentono di avere tre "blocchi" di regolazione diversi e vanno impostati con i tempi e le temperature desiderate. Si usano per tutti quegli animali che necessitano di una notevole escursione termica nell'arco della giornata.


L'UMIDITA'

Quello dell'umidità è un argomento molto delicato in quanto una condizione di umidità eccessiva o eccessivamente ridotta, può facilmente innescare, nel serpente allevato, delle delicate patologie. Spesso queste attaccano il sistema respiratorio e richiedono un protocollo di cure spesso lunghe e non sempre risolutive.
Inoltre questo parametro è difficile da gestire poiché direttamente influenzato dal riscaldamento del terrario e dalla sua ventilazione.
E' proprio grazie al riscaldamento che possiamo ottenere un ottimo sistema che crei dell'umidità all'interno del terrario: basta collocare la ciotola dell'acqua nella zona "calda" del terrario, spostando più o meno la ciotola riusciremo ad ottenere la percentuale di umidità necessaria.
Ottimo sistema, che crea anche un notevole effetto scenografico, è quello dell'utilizzo di un umidificatore ad ultrasuoni, difatti questo sistema produce una bellissima nebbiolina nel terrario.
Il principio di funzionamento è semplicissimo: come in un altoparlante, la corrente elettrica che percorre la bobina posta sul magnete, crea delle vibrazioni che si rendono udibili all'orecchio umano, allo stesso modo la corrente, a bassa tensione ma a frequenza elevatissima, fa oscillare velocissimamente il trasduttore che polverizza l'acqua, generando un denso vapore freddo. In pratica tutto il sistema si compone di un trasformatore a bassa tensione che si colloca fuori dal terrario e da un trasduttore che invece va immerso in un contenitore dove non deve mai mancare l'acqua.
Un altro sistema, adottato soprattutto nei terrari dove è necessaria una periodica nebulizzazione, è quello del nebulizzatore elettrico. Questo dispositivo pesca l'acqua da un contenitore tramite una pompa elettrica e la distribuisce ad uno o più ugelli che la nebulizzano ad alta pressione nel terrario. Sono in vendita diversi modelli con diverse prestazioni, con e senza temporizzatore, ma con un minimo di pratica, non è difficile auto-costruirsene di propri. L'elemento più importante del sistema è l'ugello nebulizzatore, il resto è semplicemente composto da una pompa a vibrazione, di quelle comunemente usate per le caffettiere espresso, e dal tubetto ad alta pressione con gli appositi raccordi. Il consiglio è quello di usare acqua osmotica o acqua demineralizzata, per non fare occludere l'ugello e per non macchiare di calcare i vetri del terrario.
Infine non dimentichiamo mai di tenere a portata di mano un classico ed economico spruzzatore per piante, che si renderà utilissimo nei momenti particolari, come una imminenza di muta o un innalzamento indesiderato della temperatura dovuto alle condizioni atmosferiche.
Ancora poco diffuse in Italia e comunque adatte solo a terrari di grosse dimensioni sono le cascate artificiali: in questo caso è una piccola pompa elettrica ad immersione, usata nei filtri degli acquari, che pesca l'acqua e la riversa su una finta parete in roccia. Il movimento dell'acqua genera nel terrario una certa umidità, ma è da considerarsi quasi esclusivamente come elemento decorativo.


L'ILLUMINAZIONE

La luce è un elemento indispensabile che regola ogni attività delle creature della terra, è indispensabile ricreare all'interno del terrario un fotoperiodo che rispetti quanto più possibile quello naturale, anche in funzione dell'avvicendarsi delle varie stagioni. 
Non ci sono ancora degli studi che accertino, per i serpenti, la necessità di raggi ultravioletti, cosa invece assolutamente obbligatoria per sintetizzare le vitamine e per un corretto accrescimento nei sauri e nelle tartarughe. Ciononostante alcuni allevatori inseriscono nel terrario delle lampade che emettono radiazioni UVA UVB. Le normali lampade fluorescenti sono le più indicate per la loro forma che rende omogenea l'illuminazione in tutta la vasca, si possono scegliere tra varie lunghezze appunto in proporzione del terrario. Un buon timer meccanico o elettronico, ci assicurerà l'accensione e lo spegnimento agli orari che desideriamo.
Se desideriamo osservare i nostri animali con abitudini crepuscolari o notturne, sono in vendita delle lampade nighlight che emettono una luce che non disturba l'attività dei serpenti.


IL NASCONDIGLIO

Il nascondiglio è assolutamente necessario nel contesto di un terrario, fornisce sicurezza e tranquillità. Non scordiamoci che i serpenti sono animali abbastanza elusivi e sono anche predatori opportunisti. Soprattutto in casi di animali di difficile acclimatazione o con problematiche legate all'alimentazione, il nascondiglio garantirà un posto dove il serpente potrà stazionare in tutta tranquillità senza sentirsi "allo scoperto" e potrà meglio adattarsi alla sua nuova casa. L'ideale sarebbe quello di posizionare due nascondigli nelle zone a diverso gradiente termico, in modo di poterne usufruire a piacimento secondo la zona termica più adatta in quel momento. L'effettiva necessità dell'animale può essere tranquillamente appagata da un vaso di terracotta rovesciato ma, se vogliamo rendere il tutto esteticamente gradevole, possiamo ricorrere a grossi pezzi di cortecciatronchetti scavati all'interno, grotte artificiali in resina e polistirolo, ecc.


IL SUBSTRATO

Il materiale che compone il fondo del terrario può essere di vari tipi e anche in questo caso la scelta dovrebbe ricadere su quello più adatto all'habitat del serpente allevato. In ogni caso l'eliminazione degli escrementi, la corretta pulizia e la sostituzione completa periodica, sono indispensabili per una corretta igiene dell'ambiente e per prevenire la formazioni di infezioni e parassitosi
Il tappetino di erba sintetica è di facile manutenzione, si può lavare completamente e riutilizzare per lungo tempo, non è il massimo come naturalezza dell'ambiente ma può rappresentare un valido compromesso. Tra i materiali naturali invece un elevato potere absorbente è garantito dai trucioli depolverizzati che si usano per le stalle dei cavalli. Sono venduti in sacchi da 25 kg. e sono particolarmente economici. Sempre economiche sono le confezioni che contengono scagliette di legno, proposte in diverse dimensioni e adatte per terrari semi-umidi. Per terrari invece umidi sono da consigliare i pezzetti di corteccia di pino, usati per la pacciamatura dei giardini e delle aiuole. Anche questi si trovano in vendita in sacchi abbastanza grandi presso i negozi di giardinaggio e presso i consorzi agrari. Sempre presso questi negozi possiamo comprare anche i sacchi di torba, che unisce ad un elevato potere assorbente, un lento rilascio di umidità ed un gradevole effetto naturale al terrario. Vari tipi di sabbia sono da consigliare per ambienti deserticoli e per serpenti dalle abitudini bentoniche; in commercio se ne trovano di tantissimi tipi, svariate granulometrie, colorazioni più o meno naturali, con e senza addizione di calcio e composti vitaminici.
Altri materiali meno usati sono la fibra di cocco, la fibra di canapa, lo sfagno e la terra.
Oltre ai problemi legati all'igiene del substrato, dobbiamo controllare che lo stesso non venga accidentalmente ingerito dal serpente durante il pasto; materiali molto fini possono portare ad occlusioni intestinali, mentre scaglie appuntite e pezzetti di materiale duro possono portare anche alla perforazione della trachea. L'ideale sarebbe porgere il pasto con una lunga apposita pinza, altrimenti appoggiare la preda morta su un pezzo di carta che la isoli dal materiale di fondo.


LE PIANTE

Se desideriamo ricreare un "vivarium" vero e proprio le piante costituiscono parte integrante dello stesso, contribuendo alla naturalezza dell'ambiente. Attenzione però che non tutti serpenti sono adatti a queste ambientazioni e poche sono le piante che sopportano temperature così elevate per lungo tempo. Per non avere dei deludenti risultati è bene conoscere prima le caratteristiche delle piante che vogliamo inserire e sapere che queste comunque comporteranno un sensibile incremento del tempo da dedicare alla manutenzione del terrario.
Per ambientazioni deserticole si propenderà verso Succulente e Cactacee, avendo cura di scegliere possibilmente piante senza grosse e sporgenti spine. Invece nel caso di ambientazioni umide tropicali, si sceglieranno le bellissime Bromelie, Felci, Pothos e Ficus.
Sarebbe opportuno lasciare le piante nel loro vaso, eventualmente celandolo, per poter far disporre loro degli apporti nutritivi necessari alla crescita.


ALTRI ACCESSORI

Quello sicuramente più importante è la ciotola dell'acqua. Ne esistono di tantissimi tipi, dalle comunissime terrine in coccio o vetro, alle sofisticatissime riproduzioni in resina con le colorazioni tipiche delle rocce. Le cose importanti devono essere l'assoluta impermeabilità e la non tossicità dei materiali adottati. Anche il peso ha la sua valenza, una ciotola leggera può essere facilmente rovesciata dal serpente che perlustra il suo habitat artificiale, creando un inzuppamento del substrato. Le dimensioni della ciotola devono essere tali comunque da consentire la completa immersione dell'animale; fenomeno assolutamente usuale in periodi molto caldi o che precedono la muta. L'acqua deve essere sostituita completamente quasi giornalmente e periodicamente la ciotola deve essere lavata con disinfettanti generici o con Amuchina, per non fare insorgere muffe e batteriosi. Alcuni serpenti hanno la pessima abitudine di espletare le loro funzioni fisiologiche nell'acqua e in questo caso la pulizia ed il cambio dell'acqua andrà effettuato immediatamente.
Un bel ramo di legno, oltre a costituire un elemento decorativo nel terrario, si renderà indispensabile per tutti i serpenti con attitudini arboricole e semi-arboricole. Possiamo raccoglierli noi stessi durante una gita in campagna, ma dovremmo avere l'accortezza di bollirli e disinfettarli molto bene, prima di inserirli nel terrario. I migliori sono quelli raccolti sulle sponde dei fiumi, in quanto la lenta ma inesorabile corrosione dell'acqua li avrà resi molto belli e levigati. Con un po' di pazienza è possibile trovare rami con forme molto particolari e spettacolari. Più il ramo è grande, e pesante, quanto più dobbiamo assicurarlo saldamente alla struttura del terrario; una rovinosa caduta può provocare danni anche seri all'animale e la possibile rottura del vetro, con immaginabili conseguenze. Molto belle esteticamente le canne di bambù, le radici di mangrovia ed i tralci di vite.
Un buon termometro eventualmente abbinato ad un igrometro ci serviranno per tenere sempre sotto controllo i parametri della temperatura e dell'umidità. Possiamo spaziare dai più economici termometri adesivi, comunemente usati negli acquari, a quelli meccanici analogici, sino ai sofisticatissimi digitali.


TERRARIO STERILE

Terrario arredato o terrario sterile? Questa diatriba divide in due gli appassionati, difatti mentre una parte sostiene che un terrario arredato costituisce la ricostruzione del biotopo naturale, l'opposta fazione asserisce che per avere sempre sotto controllo la salute dell'animale e monitorarne le attività fisiologiche, l'unica soluzione è costituita dal cosiddetto terrario sterile.
Tenere perfettamente pulito un terrario che contiene piante, rocce, tronchi e altri oggetti di arredamento è quasi impossibile o comunque molto difficile, inoltre nelle piante e nel materiale di fondo possono annidarsi facilmente acari ed altri parassiti.
Nel terrario sterile nulla è frivolo ed inutile, il fondo è ricoperto da carta di giornale e sono presenti solo la ciotola dell'acqua ed un nascondiglio.
Questo non appagherà di certo l'occhio dell'allevatore ma consentirà di avere sempre una situazione asettica ed igienicamente perfetta.


RACK SYSTEM

Se si vogliono allevare parecchi animali e questi sono di dimensioni contenute, la scelta prima o poi cade sul sistema denominato Rack system.
Di chiara provenienza americana, dove viene adoperato da anni da tutti gli allevatori che si occupano soprattutto di Colubridi, questa possibilità è offerta da una sorta di grande cassettiera.
I cassetti, sono di varie dimensioni e profondità, possono essere completamente trasparenti oppure opachi e hanno la particolarità che una volta inseriti nel loro alloggiamento, il coperchio è costituito dal supporto del cassetto che lo sovrasta.
Il riscaldamento in questo caso o è posto sul fondo della struttura, o è addirittura inesistente, in quanto normalmente il rack system si colloca all'interno di una stanza opportunamente riscaldata.
Anche la luce non sempre è presente, quando invece lo è, questa è costituita da uno o più tubi fluorescenti posti in verticale a ridosso della parete di fondo.
Chi adotta questo sistema gestisce molti serpenti e per questo annota su degli appositi cartellini, posti all'esterno delle vasche, tutti i dati relativi ai pasti, alle mute ed agli eventuali accoppiamenti.

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