Pantherophis guttatus
Ultimo aggiornamento Domenica 21 Novembre 2010 22:15
Elaphe quatuorlineata (BONNATERRE, 1790)
(di Mauro Grano e Priscilla Finocchi)
Elaphe quatuorlineata, comunemente chiamata Cervone è tra i più grandi ed eleganti serpenti che vivono in Italia, inoltre è diffusa in gran parte della penisola.
Elaphe quatuorlineata svolge un ruolo importantissimo nell’equilibrio ecologico naturale, eliminando in un anno, oltre 3000 gr. di roditori. Per questo motivo è tollerata e ben voluta nei fienili e nelle stalle dove si allevano cavalli e mucche.
Ma questo non è l’unico legame con l’uomo, anzi da sempre antiche leggende pagane e riti sacri si fondono insieme, arricchendosi ulteriormente di credenze popolari più o meno attendibili.
Attualmente in Italia il culto dei serpenti, in parte cristianizzato, ma con profonde radici pagane, si è ridotto solo alla Processione di Cocullo in Abruzzo, ma anticamente si riproponeva in numerose località dell’Italia centro-meridionale.
Il primo giovedì di Maggio, appunto nel paesino abruzzese di Cocullo, i "serpari" ricoprono di serpenti vivi la statua di S. Domenico che viene portata in processione. S. Domenico viene considerato come il protettore dalla rabbia, dai dolori di denti e dai morsi dei serpenti ; il cervone è appunto uno tra i principali protagonisti di questa festa "ofidica".
Nell’antichità, Andromaco, medico personale dell’Imperatore Nerone, sapeva di poter catturare senza pericoli i serpenti da destinare al culto di Dionisio, quando sorgevano le Pleiadi, secondo il Calendario Giuliano, il 9 Maggio………A distanza di secoli è da sottolineare la verosimile sovrapposizione di date rispetto al "Coculliano" primo giovedì di Maggio !
Ancora in epoche lontanissime, ricordato da Plinio " Il vecchio" nel 77 d.C., il cervone è uno dei serpenti più conosciuti dai contadini, dai quali è chiamato pastura-vacche. Ancora oggi è diffusa questa credenza popolare, tra l’altro infondata, che vuole Elaphe quatuorlineata ghiotta di latte e la descrive appunto attaccata alle mammelle delle mucche e addirittura nelle culle dei neonati, per succhiare il latte della poppata.
Elaphe quatuorlineata è, dicevamo, uno dei più grandi serpenti italiani, infatti seppur di regola raggiunge al massimo i 160-170 cm, eccezionalmente arriva anche a 250 cm. La corporatura è robusta e la colorazione è giallastra o marrone chiaro, con le quattro caratteristiche linee scure che partendo dalla testa percorrono longitudinalmente tutto il corpo, sino a fondersi insieme nella colorazione, che si scurisce all’altezza della cloaca.
La testa è larga, con occhi grandi e pupilla tonda. La femmina a parità di età è più grande del maschio, che invece ha la coda più lunga e grossa.
L’Elaphe quatuorlineata, è diffusa in tutta l’Europa sud-orientale ed in Asia occidentale, dall’Italia al Kazakhstan. In Italia è presente dalla Toscana in giù ; è stata inoltre segnalata anche in alcune località dell’Italia nord-occidentale e nord-orientale, ma probabilmente si tratta di individui fuggiti dalla cattività oppure rilasciati.
Esiste la sottospecie nominale Elaphe quatuorlineata quatuorlineata ed inoltre Elaphe quatuorlineata sauromates, Elaphe quatuorlineata prematura e Elaphe quatuorlineata muenteri.
Trattasi di una specie diurna che svolge la sua attività da Marzo- Aprile fino a Ottobre inoltrato, trascorrendo le ore più calde della giornata nascosta tra i sassi, nelle cavità degli alberi o semi-immersa nelle basse sponde di fiumi e ruscelli. Si ritira in svernamento da Ottobre a Marzo nelle tane abbandonate dei roditori.
In Italia si rinviene sino a 1000 mt. (Abruzzo) e altrove sino a 2500 mt.(Armenia)
In natura si ciba di roditori, uccelli e loro uova, mentre i giovani prediligono lucertole e cavallette.
L’accoppiamento avviene in primavera, con il tipico atteggiamento del maschio che trattiene con la bocca la femmina. Dopo circa due mesi di gestazione, la femmina depone da 8 a 18 uova che schiudono in Settembre, i piccoli alla nascita misurano circa 35-40 cm.
Il cervone risente fortemente del disboscamento e della riduzione delle aree coltivate ; tali interventi dell’uomo riducono il principale habitat delle prede naturali di questa specie e le sue possibilità di rifugiarsi dai predatori. La progressiva rarefazione andrebbe inoltre ricercata negli effetti di accumulo dei pesticidi da essi ingeriti attraverso le prede.
Elaphe quatuorlineata è una specie protetta dalla "Convenzione di Berna", dalla "Direttiva 92/43/CEE" e da varie leggi a livello regionale, come quella del Lazio " L.R. n° 18 del 05.04.88"
Indispensabile anche in questo caso la fatidica raccomandazione a tutti gli appassionati di attenersi alla sola osservazione in natura di questa specie.
Bibliografia consigliata:
Abram S. – Menegon M. Vipere e altri serpenti italiani. Sistedizioni, Trento,1994
Bartlett R.D. –Bartlett P. Corn snakes and other rat snakes. Barron’s, USA, 1996
Bologna M.A.- Capula M. & Carpaneto G.M.. Anfibi e rettili del Lazio .F.lli Palombi editori,Roma,2000
Bruno S. Serpenti. Giunti gruppo editoriale, Firenze,1998.