Ultimo aggiornamento Domenica 21 Novembre 2010 22:31

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Sano come un... rettile

(a cura di Andrea Calvo)

 

I parassiti che possono infestare i rettili sono moltissimi e vanno tenuti sempre sotto stretto controllo. Soprattutto sugli animali appena acquistati è meglio compiere tutta una serie di esami per debellare sia protozoi che metazoi, ed evitare che questi infestino gli animali che magari alleviamo da anni. Un primo esame può essere fatto a vista, cercando i cosiddetti parassiti esterni: acari e zecche. Entrambi sono Artropodi Chelicerati che si nutrono del sangue del loro ospite, e possono veicolare malattie da un rettile a un altro. Si accumulano sul corpo del rettile in zone scarsamente protette come ad esempio sotto le squame, nella regione oculare, nella membrana timpanica, nelle fossette termiche. Le zecche possono essere rimosse con un paio di pinzette, dopo di che si può disinfettare la ferita con l’applicazione di Betadine® o di acqua ossigenata. Gli acari vanno invece trattati con appositi antiparassitari quali No-Pest®, Vapona®, Front-Line® o altri.
A questo punto, verificata l’eventuale presenza di parassiti esterni, bisogna accertarsi che non vi siano parassiti interni. Esami delle feci, radiografie, ecografie possono essere di grande aiuto nell’individuazione di eventuali malattie, anche se a volte purtroppo non sono sufficienti. Personalmente vi consiglio di prelevare un campione fresco di feci e farle analizzare ad un Istituto di zooprofilassi o dal vostro veterinario di fiducia. Tramite questo semplice esame è possibile verificare l’eventuale presenza di salmonelle o di parassiti intestinali quali Ascaridi, Acantocefali, Strongili, Ossiuridi, ecc., tutti parassiti piuttosto frequenti soprattutto in animali di cattura. Generalmente il vostro veterinario vi saprà anche consigliare sugli eventuali trattamenti.
Qualche allevatore consiglia di effettuare un trattamento antiparassitario preventivo su ogni animale di nuovo arrivo. Personalmente lo sconsiglio in quanto non è mai indicato somministrare farmaci "a caso". Anche perchè generalmente ogni parassita necessita di un determinato farmaco e tramite un semplicissimo esame delle feci è possibile individuare con certezza eventuali ospiti indesiderati ed agire di conseguenza.
Purtroppo, come avevo accennato in precedenza, non sempre è possibile diagnosticare le parassitosi, in quanto i sintomi possono essere non evidenti o di difficile interpretazione. Per questo motivo è bene, come ultimo accorgimento, stabulare i nuovi arrivi per almeno un mese in terrari separati dagli altri animali della vostra collezione, e, qualora possibile, addirittura in un'altra stanza. Il terrario va lasciato il più spoglio possibile, arredandolo solo con foglio di carta come substrato, una vaschetta per l'acqua e un contenitore che funga da tana. Questa semplice accortezza vi permetterà di osservare e prelevare le feci dell'animale, di analizzare eventuali comportamenti anomali e lascerà il tempo ad eventuali parassiti di manifestarsi.

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